Emerge con
crescente preoccupazione, da tutti gli indicatori economici, l'assenza di
competitività del nostro sistema economico alla luce della crisi e della
speculazione che ha colpito i titoli del debito pubblico italiano e,
soprattutto, per l'assenza di qualsiasi strategia di contrasto di questa
perniciosa situazione. E' recentissima, in tal senso, l'indagine di Mediobanca
che dimostra come fare impresa in Italia non paga, poiché le entrate non sono
sufficienti a ripagare il costo del capitale investito, con conseguente perdita
di ricchezza nel 2011 dell'1,4 per cento. Di conseguenza il devastante
messaggio è che in Italia è meglio sottoscrivere titoli del debito pubblico,
piuttosto che investire nell'economia produttiva e nella creazione di ricchezza
reale. Una conclusione aberrante, che occorre con forza contrastare, attraverso
l'adozione di azioni e buone pratiche politiche e amministrative, tese a
restituire competitività al sistema, affinché possa tornare ad attrarre
investimenti e creare nuovi posti di lavoro, essenziali per la ripresa dei
consumi e la rivitalizzazione generale dell'economia nazionale.
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