lunedì 13 agosto 2012


Emerge con crescente preoccupazione, da tutti gli indicatori economici, l'assenza di competitività del nostro sistema economico alla luce della crisi e della speculazione che ha colpito i titoli del debito pubblico italiano e, soprattutto, per l'assenza di qualsiasi strategia di contrasto di questa perniciosa situazione. E' recentissima, in tal senso, l'indagine di Mediobanca che dimostra come fare impresa in Italia non paga, poiché le entrate non sono sufficienti a ripagare il costo del capitale investito, con conseguente perdita di ricchezza nel 2011 dell'1,4 per cento. Di conseguenza il devastante messaggio è che in Italia è meglio sottoscrivere titoli del debito pubblico, piuttosto che investire nell'economia produttiva e nella creazione di ricchezza reale. Una conclusione aberrante, che occorre con forza contrastare, attraverso l'adozione di azioni e buone pratiche politiche e amministrative, tese a restituire competitività al sistema, affinché possa tornare ad attrarre investimenti e creare nuovi posti di lavoro, essenziali per la ripresa dei consumi e la rivitalizzazione generale dell'economia nazionale.

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