lunedì 6 agosto 2012



L'istituzione della Zona franca della legalità a Caltanissetta non corrisponde ai sani principi della Buona Politica per la Tutela dell'Interesse Pubblico. Infatti, in un Paese come l'Italia ad altissima tassazione, creare un'area di fiscalità agevolata si traduce in una formidabile penalizzazione per il resto del territorio, che rischia conseguentemente la "desertificazione economica" e l'esodo in massa degli investitori. Una strategia superata e già rivelatasi fallimentare ovunque sia stata adottata, e che nella fattispecie, con il riferimento specifico a una non meglio chiarita "legalità", fa assumere all'iniziativa una connotazione ulteriormente inquietante, identificando l'area quasi come una sorta di fortezza, defiscalizzata e protetta dalla criminalità organizzata, mentre al di fuori continuerebbe ad imperare il "far west". E' penoso che un "governo tecnico", piuttosto che ricercare soluzioni efficaci per il recupero della competitività dell'economia nazionale, ricorra a strumenti di effetto-annunzio tipici dei più demagogici e inconcludenti governi politici della storia Repubblicana.

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